Vorrei una linea vita, mi raccomando… una linea vita certificata!
Ancora oggi riceviamo richieste che si chiudono con una inaspettata ed ingenua raccomandazione, ovvero che l’impianto che verrà fornito sia a norma o certificato. Cosa ci sia poi dietro il termine “A norma” o “Certificato” non tutti lo sanno. Non lo sanno gli amministratori dei condomini, gli RSPP, a volte la stessa Direzione Lavori è in difficoltà quando ha tra le mani un tomo di fogli, a volte gli stessi installatori non lo sanno…
Cerchiamo di capire cosa si nasconde dietro le tre parole: Linea vita certificata. Quello che seguirà mi auguro sia quanto di più scontato possa esserci per un professionista del settore o un tecnico abilitato per la sicurezza, ma con l’esperienza si impara che non tutto è scontato, a cominciare dalle certificazioni relative un impianto anticaduta.
…quanti fogli, è certamente una linea vita certificata!
Col termine generico “a norma” o “certificata” si aprono diverse strade, percorrendo le quali non sempre la meta della sicurezza è la destinazione finale. Anni fa (parlo del 2008-2010) era in voga il bricolage dei componenti facenti parte differenti linee vita. Non ho ben chiaro il vantaggio di tale operazione ma alla fine si trovava una linea vita EN795 di classe C (per chi non lo sapesse intendo il cavo di acciaio teso tra due o più supporti) che magari iniziava con un palo della ditta AAA, collegato ad un tenditore della ditta BBB a sua volta vincolato ad un assorbitore di energia CCC che scaricava su di una fune XXX. Ogni singolo componente era marchiato EN795 ma nel loro insieme, quindi come impianto composto da più elementi indistinti, non era una linea vita certificata. In questo caso la promiscuità di prodotti, seppur di aziende primarie, non crea un impianto anticaduta EN795. Un impianto è composto da elementi collaudati nella loro configurazione d’assieme. Se è possibile su di una copertura, avere differenti ancoraggi puntuali di differenti marche (in tal caso ogni ancoraggio lavora per sè e la certificazione è legata al singolo prodotto), un sistema o impianto anticaduta composta da differenti e più elementi deve avere una certificazione unica di tutto l’insieme e il manuale del prodotto deve riportare la corretta configurazione di assemblaggio del sistema. Altro errore, che induce a ritenere una linea vita certificata, è fornire unitili scartoffie solo per fare volume e dare l’idea di una professionalità sopita tra le righe del manuale. E’ inutile in un impianto anticaduta EN795 di classe C (i più comuni, motivo per cui ruoto attorno a questa tipologia) fornire tutte le singole certificazioni relative la fune, i morsetti, il tenditore… queste certificazioni sono del tutto prive di valore quando vi è poi una certificazione di tutto l’insieme. Le singole certificazioni servono al produttore per mantenere uno standard di qualità consono alla tipologia di prodotto fornito.
Parlando quindi della sola fornitura, una linea vita certificata la si intende tale quando rispetta questi requisiti:
- Ogni singolo componente è marchiato EN795, riporta il marchio del fabbricante e il numero di lotto.
- La documentazione è composta da un manuale di installazione, uso e manutenzione in italiano, con dichiarate le prestazione del sistema e i carichi trasmessi alla struttura in base alla configurazione.
- Nel manuale è presente la dichiarazione di conformità alla EN795 cl.C 2000 o 2012, rilasciata dal fabbricante (autocertificazione) o da un laboratorio di prove (maggior pregio e garanzia di qualità)
Ricordiamo che la certificazione CE non è obbligatoria per gli impianti anticaduta EN795 2000 cl.A, C e D.
Una linea vita certificata non è un prodotto frutto del capriccio di un zelante tecnico, ma è un obbligo di legge, un presidio per la sicurezza e l’incolumità delle persone. Se avete dubbi sui prodotti che avete sotto mano o che hanno installato sugli immobili di vostra competenza, non esitate a chiedere una nostra consulenza, spesso gratuita.
Linea vita certificata, una garanzia di sicurezza.